Mi ha permesso
un'esistenza dignitosa.
Prima dipendevo da mio marito,
ma grazie al reddito di base
le cose sono cambiate.
Riuscire a fare dei bei vestiti,
e poterli vendere, mi fa sentire bene.
Mi sembra di ridare qualcosa in cambio.
Buonasera, e benvenuti a Panorama.
Dimenticate tutto ciò che pensate
su reddito e lavoro:
stasera faremo tabula rasa
e vi proporremo una nuova idea:
un reddito di base per tutti.
Cosa succederebbe,
e non stiamo scherzando,
se ogni belga maggiorenne
ricevesse 1500 euro
dal Governo ogni mese?
Chi vuole di più può integrare
con un lavoro pagato;
chi si accontenta dei 1500 euro
può fare tante altre belle cose.
Tuttavia, elimineremmo ogni altro benefit
come reddito di integrazione, pensioni,
indennità di disoccupazione ecc.
Semplicemente, ricevereste
1500 euro al mese.
Senza condizioni,
per tutta la vita.
Mi sembra già di sentirvi:
"È una follia!"
Be', restate con noi allora:
vi mostreremo come gli Svizzeri faranno
un referendum sul reddito di base,
e come sia già stato introdotto,
per esempio, in un villaggio in Namibia.
Il servizio è di
Alina Kneppens e Josef Devillé.
La nostra nazione segna il passo:
battiamo ogni record mondiale
di tempo perso in coda,
1 lavoratore belga su 10
è a casa con l'esaurimento nervoso
e siamo i primi al mondo
per consumo
di antidepressivi e sonniferi.
Lavoriamo fino allo stremo,
ma Governo dopo Governo
ci vien chiesto di fare uno sforzo,
di lavorare ancora di più,
e il Governo taglia le spese.
Il Governo vuole rispettare
gli obiettivi di bilancio.
Queste misure sono parte
del risanamento del bilancio.
E ora dobbiamo prima di tutto
tagliare le spese.
Le casse delle Fiandre, del Governo
Federale, sono vuote.
Lo sforzo richiesto
è già grande, e aumenterà.
La nostra scelta è questa.
Si ha la sensazione che molte persone
non ce la facciano più
e che il ceto medio venga
strizzato come un limone.
C'è una profonda inquietudine,
tra i lavoratori belgi.
Spesso ci viene detto
che non ci sono alternative,
che possiamo solo razionalizzare le spese.
Ma pare che una grande idea per cambiare
il modo in cui il governo
fornisce assistenza finanziaria
faccia presa sia a destra che a sinistra.
È un livello minimo
di trasferimenti governativi
conosciuto come Reddito di Base Garantito.
Come sarebbe il mondo, se tutti avessero
il diritto di ricevere un reddito,
anche se non trovassero lavoro?
Oggi parleremo di un'utopia in cui
tutti guadagnano un reddito.
La Svizzera potrebbe sostituire tutti
i suoi sostegni al reddito
con un reddito di base incondizionato.
Che cos'è un reddito
di base incondizionato?
Esattamente quello che indica
il nome: che ogni maggiorenne,
a prescindere dal genere
o dal reddito attuale,
riceve un reddito di base dal Governo,
senza condizioni, che si
abbia o meno un lavoro,
si studi o si rimanga a casa
ad accudire i bambini:
ognuno riceve un reddito di base
per soddisfare i suoi bisogni primari.
E potete lavorare e guadagnare
quanto volete, in aggiunta a tale reddito.
In Belgio si lavora
sul reddito di base fin dagli anni '80.
Philippe Van Parijs, ha messo
in piedi un gruppo di studio
con, tra gli altri, Guy Standing
e Roland Duchâtelet.
Conosciamo già Duchâtelet
dal partito Vivant
e ora, soprattutto, come proprietario
di diverse squadre di calcio.
Francine Mestrum è invece
una delle poche,
ma più accese oppositrici.
Lo psichiatra Dirk De Wachter, e Sarah
Van Liefferinge del Partito Pirata
ne vedono i vantaggi
per il benessere delle persone.
Osserviamo quante persone
sono intrappolate
nella ruota del topo: lavorare di più,
più a lungo, più sodo,
così da consumare di più
e far crescere l'economia.
Ma sentiamo, e molti con noi,
che questo modello è frustrante,
ci logora e ci svuota emotivamente.
Molte persone non ce la fanno
a sopportare tanto lavoro,
lo trovano opprimente,
vengono da me e mi dicono:
"Dottore, mi aiuti, non ce la faccio più"
e "mi aiuti", detto a un dottore,
significa "mi dichiari invalido"
E così, negli ultimi 10 anni
il numero di persone
dichiarate cronicamente
inadatte al lavoro
è aumentato del 50%,
perciò dobbiamo fondamentalmente
ripensare l'organizzazione sociale.
E il reddito di base è uno
degli strumenti fondamentali
per dare l'impulso giusto.
Il momento per un reddito di base è ora.
E il motivo è che con la globalizzazione,
che è iniziata negli anni '80,
l'offerta mondiale di lavoro,
il numero di persone esposte
al mercato del lavoro mondiale,
è quadruplicato.
Di conseguenza, negli ultimi 30 anni
i nostri salari reali hanno subito
una pressione al ribasso.
L'economista britannico Guy Standing
ha coordinato il più grande esperimento
di reddito di base svoltosi finora:
in India, 20.000 persone hanno ricevuto
un reddito di base per due anni.
E ora gira il mondo raccontandone
i sorprendenti risultati.
Di recente è stato invitato a Bruxelles,
su invito dell'ex commissario europeo
per l'Occupazione e gli Affari Sociali,
László Andor.
Vi ringrazio molto.
La cosa peggiore sarebbe
ritornare al sistema precedente.
Il professor Standing proviene
dall'International Labour Organization.
Ora scrive libri sui crescenti
settori di disagio sociale
e su quello che, con un
neologismo, chiama il precariato.
Il precariato consiste
in milioni e milioni di persone
esposte a una continua
incertezza lavorativa.
Che non sanno cosa sarà di loro.
Che non hanno prospettive di carriera.
È un trend in cui siamo intrappolati
dagli anni '80, con Thatcher e Reagan,
e dopo 30 anni di "l'avidità è giusta"
forse è il momento
di provare qualcos'altro.
Nuovi modelli, ora!
Investiamo sulle persone,
non sugli armamenti!
Zitto e lavora!
Austerità sulla guerra,
non sull'educazione!
Non si risparmia sul nostro futuro!
Di pù ? Più in fretta? Più a lungo?
Come macchine?
E questa incertezza
è estremamente stressante.
I precari vivono perlopiù
sull'orlo della bancarotta.
Un imprevisto,
e sono in strada.
A seconda dei paesi,
siamo da 2 a 3 volte più ricchi,
pro capite,
che nei ruggenti anni '60,
eppure facciamo ancora i conti
con una disoccupazione spaventosa.
La gente ha paura di perdere il lavoro,
anche se siamo 2/3 volte più ricchi.
Siamo pazzi, o cosa?
La povertà si cura col reddito,
quindi le persone devono ricevere
indennità sufficientemente alte,
cosa che oggi non avviene.
I sostenitori del reddito di base,
sotto questo profilo, hanno ragione:
ai poveri serve un reddito,
per vivere dignitosamente.
Per vedere coi nostri occhi
l'effetto del reddito di base
sulle persone povere,
siamo andati in Namibia,
una terra di grandi contrasti.
I profitti giganteschi
delle estrazioni di diamanti
sono in stridente contrasto con la
situazione di povertà generale.
Otjivero è un povero
villaggio nel deserto
dove le persone non
possiedono pressoché nulla.
Eravamo molto poveri, qui a Otjivero.
Ma grazie al reddito di base,
finalmente avevamo
di che mangiare e dormire.
Otjivero è stata scelta nel
2009 per un esperimento
in cui i suoi 930 abitanti ricevevano
100 dollari namibiani al mese,
o circa 7 euro a persona,
senza condizioni: la gente
era libera di decidere
come spendere quel denaro.
Erano soprattutto baracche
di plastica e cartone,
dove la gente si riparava.
E quel reddito ha dimostrato come,
da 6 a 12 mesi dopo
l'avvio dell'esperimento,
l'aspetto di Otjivero
abbia iniziato a cambiare.
Il consiglio delle chiese namibiane,
alcuni sindacati e ONG
hanno erogato i fondi per questo
progetto straordinario.
Sono stati il sacerdote Wilfred Diegaart
e il vescovo Zephania Kameeta
a scegliere Otjivero
come laboratorio ideale.
Questo fazzoletto di terra
di nessuno, in mezzo al deserto,
è popolato da diversi gruppi etnici.
Gli scienziati
Claudia e Dirk Haarmann
hanno svolto un'intensa attività
di ricerca sul campo,
e in cooperazione con l'Università
di Città del Capo
hanno analizzato i risultati.
Quando è iniziato il progetto pilota,
pensavamo
che 100 dollari namibiani
non fossero granché,
che avrebbero solo migliorato
la sicurezza alimentare
e aiutato un po' le persone
a gestire la loro povertà quotidiana.
Ma i risultati
ci hanno molto sorpreso:
la malnutrizione è crollata
dal 42 al 10 per cento,
le persone avevano
abbastanza cibo da mangiare.
Ma la cosa sorprendente è che
iniziarono a diventare davvero attive,
e a prendere le loro vite
nelle proprie mani.
E nel villaggio si è messo in moto
un processo di empowerment.
Grazie al reddito di base,
la mia attività prospera.
Sono un falegname: faccio letti, armadi.
Pensiamo a come
migliorare le nostre vite.
Marie-Rose ha iniziato come parrucchiera,
e ora vende anche pane e biscotti.
È il mio lavoro.
Mi pagano, per questo.
Si chiama potere d'acquisto:
se dai denaro alle persone,
potranno spenderlo.
Il più grande successo
a cui ho assistito
è stata l'apertura di un forno
coi proventi del reddito di base.
Mi chiamo Frida.
Ora il forno ha raggiunto
l'autosufficienza economica.
Se dai del denaro alle persone,
diventeranno pigre - ma scherziamo?
Guardami, non mi sto impigrendo,
anzi: torno finalmente a sperare,
e sono sempre indaffarata.
Se dai il denaro alle persone, possono
decidere autonomamente che farne.
Il Governo ci dava solo farina di mais,
ma non tutti vogliono polenta.
Come fai a dire che tutti si
accontenterebbero della polenta?
Non va bene a tutti!
Dai loro il denaro, così possono
decidere in cosa spenderlo.
Ed è così che gli adulti
imparano a vivere.
È una politica adulta,
più che paternalistica.
Ma perché abbiamo bisogno di un
reddito di base in Belgio,
quando abbiamo già un sistema
di benefit così esteso?
Be', il denaro lo ottieni senza
condizioni solo se sei il re.
Il Belgio ha una rete
di sicurezza sociale buona,
ma terribilmente complessa.
Se un soggetto ricomincia a lavorare
part-time, come a volte succede,
guadagna meno della
pensione di invalidità.
Viene quasi punito per lavorare.
Il che è incredibilmente
controproducente.
Ti rende dipendente dal sistema,
e distrugge la motivazione al lavoro.
Con un lavoro a basso reddito,
guadagni meno dei benefit.
Quindi l'argomento principale
a favore del reddito di base,
nel contesto belga
e più in generale europeo,
è che il sistema attuale crea una
sorta di trappola della povertà,
della disoccupazione, perché
queste indennità sono condizionate.
Siamo arrivati al punto
di pagare un occupato
perché controlli cosa sta facendo
un disoccupato: follia pura!
E con un reddito di base, non hai
bisogno di un'amministrazione complessa.
Oggi la redistribuzione di ricchezza
ci impone di dare molto denaro
a persone che svolgono
un lavoro francamente inutile.
O a persone che comunque
sono sostituibili.
Possiamo rendere la redistribuzione
molto più efficiente
dando semplicemente un reddito di base.
E così le persone non hanno
bisogno di imbrogliare.
Non hanno nemmeno modo,
di imbrogliare.
Se nessuno deve imbrogliare,
per avere un reddito di base,
nessuno deve
essere controllato.
Uno dei capitoli principali
del nostro sistema sociale
diventa così obsoleto.
Qualcuno cercava un'altra voce
di spesa da tagliare?
Il reddito di base è un'idea
che si rifiuta di morire.
È iniziata con Thomas
Payne nel 1795.
Ma anche nel 1848,
a Bruxelles,
il liberale belga Joseph Charlier
ne scrisse, in questa casa.
La sua è stata una vera proposta
di reddito di base incondizionato.
Modesto, ma incondizionato.
Solo la persona che ha soddisfatto
i suoi bisogni di base
è indipendente.
Chi invece dipende da altri, per le sue
necessità fondamentali, è uno schiavo.
Questo è forse l'ultimo passaggio,
che mostra bene le sue ambizioni.
'La risposta al problema sociale
è tanto semplice quanto potente.'
Che un'idea semplice possa avere
conseguenze tanto potenti,
lo dimostra anche questo fenomeno belga.
No, grazie.
Sto scherzando! Gracias!
Sì, con 2000 euro al mese non hai
più pensieri per il resto della vita.
Win For Life, vinci per la vita.
Ho grattato quel biglietto nel 2010,
e subito non mi sono resa conto.
Ma quando metti
il biglietto nella macchina,
e suona il jingle, ho pensato:
"ma allora è vero!".
E la cassiera ha detto,
"Sei fortunata!",
perché la lotteria paga
il primo giorno del mese,
quindi a partire da dopodomani,
ogni mese 2000 euro
saranno versati
sul tuo conto,
per il resto della tua vita.
Chiameremo la nostra
vincitrice Anja.
È preoccupata dalle accuse
di diventare pigra
per il resto della vita.
In realtà lavoro più di prima,
da quando ho vinto il Win for Life.
Ma uno dei motivi
è che mi piace farlo.
Quello che faccio come indipendente
non lo percepisco come lavoro,
perché mi piace farlo, ma se
non fosse stato per Win for Life,
non avrei mai potuto fare
quello che mi piace fare.
È fantastico.
Quella donna fa ciò che ama.
È libera, è questo il punto.
Un reddito di base
è un reddito di libertà,
e la gente non l'ha
ancora capito.
E quando guardi tutta quella
felicità collettiva sprecata,
perché non si vuole pensare seriamente
al problema, vengono i brividi.
Quel lavoro a tempo pieno non è più
la pentola a pressione che era prima.
Penso che molte persone dicano:
"Devono tenermi questo lavoro,
perché è tutto quello che ho,
e devo tenermelo stretto."
Nel mio caso, invece, è "Se lo perdessi,
non sarebbe un disastro"
Una cosa che ho capito,
come imprenditore,
è che chi ama il suo lavoro
lo fa veramente bene,
ed è molto più produttivo
di chi va al lavoro
solo perché deve.
La funzione del reddito di base
è anche questa,
in termini di impatto sul
capitale umano collettivo.
Non avrei mai iniziato la mia attività
se non avessi vinto il Win for Life,
per paura di fallire
e andare in bancarotta.
Anja aveva anche altre preoccupazioni
prima di vincere Win For Life.
Maledizione, si è rotto
l'asciugacapelli!
Per esempio temeva per la
stabilità della sua vecchia casa,
e non poteva contare sul sostegno
finanziario dei suoi genitori,
per comprare una casa dignitosa.
Non avrei mai sognato di poter vivere,
un giorno, in una casa così bella.
Ma è stato facile: all'improvviso
la banca voleva riceverci,
con quei 2000 euro extra.
La caratteristica di Win
For Life è "For Life".
Il problema è che c'è
un'enorme differenza
tra pagarlo a 10, 100, 1000 persone
e 11 milioni di persone.
Ma cosa passerebbe nella testa
di 11 milioni di belgi
se offrissimo casualmente,
a un po' di persone,
un assegno incondizionato
di 2000 euro al mese?
Smetterebbero di lavorare?
2000€ è una bella somma.
Io non smetterei di lavorare,
ma la mia compagna potrebbe.
Potremmo concederci una
breve vacanza più spesso.
La vita sarebbe
più facile e piacevole.
Una ristrutturazione, forse?
Anch'io risparmierei, non li
spenderei subito in sfizi.
Non dovresti mai più
lavorare per qualcun altro.
Aprirei un ristorante,
e smetterei di lavorare.
Aprirei un negozio, o un
ristorante, qualcosa.
Li userei per qualche buona causa.
Progetti di piccola scala per chi
vuole intraprendere qualcosa,
o per i meno abbienti.
Farei qualcosa per gli orfani,
ho molta pena per loro.
Posso grattare?
Le reazioni
confermano le aspettative
sugli effetti sociali
del reddito di base:
porta le persone a ripensare
il loro tempo libero,
e le rende più indipendenti;
ma nessuno pensa di impigrirsi.
Ah!
Peccato.
Ma cosa pensano dell'estensione
di un reddito di base
a ogni belga?
Certamente non è una brutta idea,
ma non è fattibile.
Non è fattibile.
La libertà è importante, per me.
È un'idea fantastica,
se è per tutti.
Se tutti possono
decidere cosa farne,
firmo immediatamente.
E se tutti se la passano bene,
non c'è più miseria.
Più che altro, mi chiedo
dove prenderanno le risorse.
Non gratterò molti biglietti, perché
ho ancora delle patate da cuocere.
Se c'è una nazione che ha abbastanza
denaro per il reddito di base,
è la Svizzera.
Nel 2016, i cittadini di questo
"regno delle banche" voteranno
per dare un reddito di base
a ogni cittadino.
Un gruppo di artisti
si è autoproclamato
"Generazione Reddito di base"
Hanno raccolto più
di 100.000 firme,
obbligando così il Governo
a proclamare un referendum
attraverso il loro sistema
di democrazia diretta.
Se i "Sì" prevarranno,
il Governo svizzero sarà
costituzionalmente obbligato
a implementare il sistema,
a qualsiasi costo.
Così la Svizzera sarebbe,
a livello mondiale,
la più vicina alla realizzazione
di questa utopia.
Daniel Häni è un imprenditore,
e il fondatore di
"Unternehmen mitte" a Basilea,
un bar in un edifico
appartenuto ad una banca
dove tutti sono benvenuti,
senza obbligo di consumazione.
Il referendum è un processo politico,
con un risultato importante:
le persone si fanno domande,
e quando se le fanno pensano.
Così nasce una consapevolezza.
L'azione del camion di monete,
a Berna, appartiene allo stesso contesto.
Il reddito di base è un'idea
in una situazione
in cui c'è abbondanza di tutto.
Questi sono 8 milioni
di spiccioli svizzeri.
"Generation basic income"
ha così attirato l'attenzione del mondo.
Stai davanti a quella montagna
di denaro, e ti chiedi:
cosa manca, se c'è già tutto?
Gli svizzeri sono notoriamente neutrali,
ma Enno Schmidt è molto chiaro:
anche in un paese ricco
come la Svizzera
il reddito di base
è possibile e necessario.
Per noi ovviamente cambia molto,
se le persone votano sì o no.
Noi vogliamo vincere.
Ma per capire come funziona
una democrazia, devi dirti:
anche se la maggioranza
votasse no,
questo ci dirà a che punto
siamo, ed è un bene.
Enno e i suoi amici hanno ancora
molta strada da fare,
perché l'uomo della strada
ha ancora molti dubbi.
Ancora non so, devi tenere
in conto molte cose.
Non ci ho pensato
su abbastanza.
Non so dire se è
un bene o un male.
Ancora non lo so, davvero.
Con il reddito di base,
ci si inizia a chiedere
che cosa davvero vogliamo,
non trovate?
Mi prenderei il tempo
di chiedermi
se quello che sto facendo
è davvero quello che voglio.
È un processo di sviluppo.
È quello che stiamo facendo
come parte della Storia.
È necessario che le persone si pongano
il problema del reddito di base,
e sviluppino le abilità
necessarie ad ottenerlo.
Ti mostra anche quello che succede
quando la gente ci pensa.
Molte persone non
pensano autonomamente:
prendono per buona la prima
spiegazione, e per loro va bene così.
Devono sviluppare indipendenza
di giudizio,
oltre ad altri strumenti
che ancora non hanno.
A quel punto saremo
già vicini alla meta.
Bene, bravi svizzeri:
ma non siete tanto speciali.
Anche in Europa i cittadini
possono indire un'iniziativa.
L'iniziativa cittadina europea
è un'istituzione prevista
dalla Commissione Europea.
Christina Lambrecht, del movimento
belga per il reddito di base,
ci spiega come funziona.
Abbiamo scritto
il testo dell'iniziativa,
l'abbiamo consegnato
alla Commissione,
e loro hanno detto:
"Ok, potete procedere".
Per prima cosa, dobbiamo superare
una soglia minima di 7 paesi.
15 nazioni si sono già
unite alla campagna,
e si stanno preparando
a raccogliere le firme.
E in Belgio dovevamo
raccogliere 16.500 firme.
Siamo arrivati a 19.500.
Quando ho raggiunto il ministero,
mi hanno detto, molto cordialmente:
gentile signora, non possiamo
fare nulla al momento,
siamo in pieno
clima elettorale,
e l'attuale ministro
per gli affari interni
- non farò il suo nome
perché non è carino -
metterà tutto in un armadio
e nessuno degnerà più
quelle firme di un'occhiata.
Quindi ho in casa 19.500 firme
di tutti questi cittadini belgi,
del nord e del sud, che hanno
firmato la nostra iniziativa
e a cui non è stata
riconosciuta la richiesta
di far mettere questa idea sul tavolo
dalla Commissione Europea.
Ok, torniamo alla Svizzera.
La nazione, ironicamente,
che non è membro dell'UE
e dove le iniziative cittadine
nazionali sono vincolanti.
Tumasch è
un agricoltore biologico
nelle belle montagne
della Bassa Engadina.
Cosa succederebbe, se fosse implementato
un reddito di base incondizionato?
Cosa ne penseresti?
Avrei una libertà
che ora mi manca.
Il reddito di base sarebbe
una sorta di sussidio.
Ma continuerei a lavorare,
e poi ci sono altri vantaggi.
- Per esempio?
- È la sola soluzione
per le nostre
relazioni deteriorate...
... o per il nostro sistema finanziario,
che è andato a gambe all'aria.
È un problema sociale che davvero
necessita di una soluzione.
E al momento non vedo idee migliori
di un reddito di base.
In Svizzera sembrano pronti
ad accettare l'idea;
ma noi?
Continuiamo a sognare
un futuro migliore,
ma la nostra vita quotidiana
è ancora controllata da
idee radicate nel passato.
Il concetto di settimana
lavorativa è obsoleto.
E anche il concetto di pensionamento
a una certa età è obsoleto.
E poi ci sono i robot, che presto
faranno ogni lavoro meglio di noi
e non si prendono l'esaurimento nervoso.
I robot stanno già sostituendo
molta forza lavoro,
e a breve quella quota
aumenterà del 47%.
Possiamo permetterci di regalare
denaro alle persone
e poi chi vorrà lavorare
guadagnerà un po' di più;
mentre chi non vorrà lavorare
non lavorerà
e farà quel che vuole.
La nostra società è abbastanza
ricca da permetterselo.
Con un reddito di base tutti,
per la prima volta
nella storia dell'umanità,
scelgono che tipo
di lavoro vuole fare.
Finalmente quel mercato del lavoro
flessibile che tanto vogliamo.
"Mercato del lavoro" è una brutta
parola: le persone non sono merce.
Ma con un reddito di base, finalmente
diventerà un mercato vero.
Potrai dire di sì o di no ad un lavoro.
Quindi puoi anche dire di no.
Con un reddito di base per tutti
ti oppponi radicalmente
allo status quo.
La libertà è la cosa più importante,
chi vuole lavorare ne ha diritto
e così chi non vuole.
Potere al popolo.
Chi mai potrebbe opporsi?
Se le persone possono
scegliere, prendere decisioni,
acquistano la dignità di cittadini
responsabili, democratici.
Questo non è sempre nell'interesse
del mondo degli affari o della politica.
Il reddito di base darà
ai dipendenti la possibilità
di rifiutare lavori poco attraenti.
Durante un recente dibattito
sul reddito di base,
questo aspetto
ha rapidamente tenuto banco.
Il reddito di base
è uno zoccolo
su cui costruire
la propria vita.
Non una rete
in cui restare intrappolati.
Se ci pensate un attimo,
scoprite che è
una misura non solo giusta,
ma anche di stimolo all'economia
e alla salute della nostra società.
L'ho appena detto, e penso
siamo tutti d'accordo:
il nostro mercato del lavoro
sta rapidamente cambiando.
Ma dare un reddito di base a tutti
per questo è una follia!
Francine Mestrum continua
a opporsi al reddito di base
perché è preoccupata dalle idee
liberali che lo sottendono
e dal possibile deterioramento
delle attuali protezioni sociali.
Migliaia di persone
stanno aspettando
un qualunque tipo di lavoro.
Non c'è quindi nessuna speranza
che un datore di lavoro dica:
Ti pagheremo la somma pattuita.
"Oh, non vuoi fare quel lavoro?
Allora ti pagherò un po' di più"
Le possibilità sono nulle.
Cosa potrebbe succedere, allora?
Be', io e la mia organizzazione
cerchiamo di promuovere
una riforma del sistema
di protezione sociale.
Abbiamo lavorato per 100 anni
su un sistema di protezione
sociale con dei diritti.
E oggi non sta ancora
funzionando abbastanza bene.
Dobbiamo migliorarlo, quindi:
ma non possiamo gettarlo via.
Non ne abbiamo il diritto.
Non penso sia utile
"aggiustare le manopole"
aumentare un po'
i bonus famiglia qui,
diminuire un po' lì e..
Non funziona più, dobbiamo avere
il coraggio di ripensare tutto.
I giovani sono più disposti a rimettere
in discussione i sistemi esistenti,
e lo vediamo e sentiamo
in questo dibattito.
Come molti altri partecipanti,
ho sentito buoni argomenti
a favore e contro.
Sì, una mia amica me ne ha
parlato uno o due anni fa,
e all'inizio ero contraria.
Perché mi sembrava
un'utopia di sinistra,
su cui nessuno poteva essere
d'accordo, realisticamente.
Ma nel frattempo
mi sono ben documentata,
e ho cambiato opinione.
Vedo una giovane
generazione di persone
che nei prossimi anni
dovrà farsi sentire.
Una generazione di giovani che
concepiscono diversamente
il lavoro e la società.
Prendete me, ad esempio:
sono disoccupato.
Ho studiato,
e sono disoccupato.
Diploma,
disoccupato.
Ho fatto l'Università, l'ho finita,
e sono disoccupato.
Ho pagato per la mia formazione,
e sono ancora disoccupato.
Se qualcuno fosse al mio posto,
vi direbbe:
lasciate perdere,
fatevi una bella dormita.
I giovani pensano in modo diverso
dalle precedenti generazioni.
Per loro il mondo è una novità,
lo stanno scoprendo.
Penso che i giovani
siano molto più disposti a riconoscere
l'abbondanza in cui viviamo.
Penso sia un bene
che le persone inizino a pensare
ai diritti sociali delle persone,
mentre oggi la bilancia
pende verso i doveri.
Oggigiorno tutti sono ossessionati
dall'attivarsi, darsi da fare:
certo, abbiamo il dovere di contribuire,
ma abbiamo anche il diritto
a ricevere qualcosa.
Il reddito di base riconosce
quel diritto, e genera felicità.
Allora voglio chiedervi cosa fareste,
in un sistema col reddito di base,
quando qualcuno,
in un certo momento,
attraversa tempi duri:
per esempio, una sera esce
a giocare e perde tutto.
Non ha di che mangiare.
Che gli dite?
"Hai avuto la tua possibilità.
Mi dispiace"?
Lo lasciate morire
vicino al tombino, o cosa?
Un reddito universale
significa, io so che lo ricevi,
tu sai che lo ricevo.
Significa che posso dirti:
"Ora hai un reddito di base,
cerca di farne qualcosa di buono."
E tu puoi dire
lo stesso a me.
Quando parli agli abitanti
di Otjivero, ti dicono:
ci sentiamo una grande famiglia.
Ci hanno detto che prima del progetto
non si curavano l'uno dell'altro.
Anche se c'era un litigio
nella casa di fianco,
non si disturbavano ad aiutarli.
Ma ora sono diventati
una grande famiglia.
Il reddito di base, dunque,
rafforza i legami di comunità.
Ma l'inflazione?
Da ricchi consumatori belgi,
non vorremmo sapere prima
se il prezzo del pane
finirà per triplicare
improvvisamente?
I prezzi potrebbero
addirittura scendere.
Se offri un reddito di base,
e aumenta la domanda
di cibo o servizi locali,
cosa succede?
Si faranno vivi, perché le persone
hanno un incentivo maggiore
ad aumentare l'offerta
di questi beni.
Il denaro circola, migliorando
l'economia della nazione
e, se per questo, quella delle
cosiddette aree rurali.
Così rafforzi l'economia locale,
crei posti di lavoro
e questo tende a
sostituire le importazioni.
Il denaro non sparirà,
a differenza dei diamanti
che vengono venduti all'estero.
Resta qui.
Porta a una maggiore
creazione di ricchezza,
perché la produzione aumenta,
e così il gettito fiscale.
Potete quindi scoprire
che adottare il reddito di base
promuove la crescita.
Non penso che servano
altri studi pilota
per dimostrarne
le potenzialità.
Otjivero è una finestra
su quello che la Namibia
può diventare in futuro.
Sì, la Namibia può essere
un esempio per gli altri.
Se solo i suoi leader mostreranno
il coraggio e la volontà politica,
la Namibia può diventare una
nazione modello per il mondo.
Improvvisamente, la gente dice:
wow, per molti anni abbiamo creduto
che fosse impossibile avere
un reddito di base in.. Africa?!
La nostra coalizione ha fatto i calcoli.
E abbiamo scoperto
che è fattibile
implementare un reddito di
base a livello nazionale.
E in Belgio?
Possiamo permettercelo, in Belgio?
Non. Possiamo. Permettercelo.
Balle, il mondo è abbastanza ricco.
Ormai sappiamo tutti che le 85
persone più ricche del mondo
guadagnano quanto
i 3,5 miliardi più poveri.
Con un reddito di base, si risparmiano
alcune voci di spesa
della protezione sociale attuale.
Il sostegno al reddito,
per esempio, scompare.
Le ho calcolate, queste voci.
Stiamo parlando di 12
o 13 miliardi risparmiabili.
Ma 12 o 13 miliardi non bastano.
E sfido tutti i sostenitori
del reddito di base
a presentarmi un dettagliato
piano di finanziamento.
Agli ordini, signora Mestrum:
le presentiamo Pierre Catelin,
Ismaël Daoud e Axelle De Brandt.
Axelle e Pierre sono terapeuti
e stanno lavorando al loro libro
'Reddito di Base XXL'.
Ismaël è un ingegnere e ha lavorato
per 6 mesi, nel suo tempo libero,
all'elaborazione del modello.
Nel suo tempo libero, perché per ora
non abbiamo un reddito di base
che ci renda cittadini
liberi e innovativi.
Il modello di reddito di base
di Pierre ed Axelle è molto generoso,
per cui la mia prima reazione
è stata: non è possibile!
Ma poi mi sono incuriosito
e ho provato a calcolarlo.
Se il reddito di base verrà introdotto,
sarà approvato qui.
Ci vorrà del coraggio: rinuncerebbero
a un grande potere, approvandolo.
Qui siamo nella Camera
del Parlamento Federale belga.
Di recente hanno votato
la sesta riforma dello Stato,
che trasferisce competenze
dal livello federale
verso le regioni e le comunità.
Ma ci siamo dimenticati dei cittadini.
Dobbiamo organizzare un trasferimento
di competenze dalle PA ai cittadini
per cui sarà necessaria
una settima riforma dello Stato.
Nel mio lavoro, per molto tempo
ho aiutato le persone
a riorganizzare le loro vite.
E spesso, le persone mi dicono
di aver bisogno di più soldi
e di più tempo.
La cifra è stata stabilita,
in miliardi di franchi.
Servono 187 miliardi
per pagare un reddito di base
di 1500 euro ad ogni adulto,
per tutta la vita,
e 200 euro a ogni minore,
più tutte le indennità personali
a carico dello Stato.
Abbiamo rifatto i conti,
e sembrano corretti.
Ma non è uno schema
un po' troppo generoso?
Se gli importi fossero minori, temo,
potremmo sacrificare il maggior
vantaggio potenziale:
ottenere più libertà.
Per prima cosa, alcune spese statali
diventerebbero superflue,
perché il reddito di base
le sostituirebbe.
Lo Stato non avrebbe più bisogno di 41
miliardi per pagare le pensioni,
perché il reddito di base è di per sé
una specie di pensione.
Anche le indennità di disoccupazione
diventerebbero ridondanti,
perché in questo sistema
non c'è disoccupazione.
Ricevi 1500 euro al mese,
che lavori o no.
Un'intera classe di trasferimenti,
come le indennità e le pensioni,
possono essere sostituite,
risparmiando così 71 miliardi;
ma restano da trovare
altri 116,7 miliardi.
Con una decisa
razionalizzazione della PA,
Ishmael conta di recuperare
altri 25 miliardi.
La terza parte sono i proventi extra
di una riforma fiscale,
che si concentrerà sui soggetti
oggi tassati troppo poco.
Le tasse sul capitale, in Belgio,
oggi sono circa al 6%,
quelle sul lavoro al 43%,
quindi uno scarto enorme.
L'idea è quella di aumentare le tasse
sul capitale, mobiliare o immobiliare,
così è possibile ridurre
le tasse sul lavoro.
Il risultato è un sistema
più equilibrato,
in cui le persone non devono
scendere in strada a protestare,
perché sentono di aver
contribuito abbastanza.
Lo reputiamo un contributo
nel senso nobile del termine,
che offre un grande aiuto alla società.
Oggi le persone sentono
la parola 'contribuzione'
e capiscono 'ennesima rapina'.
Non è quello lo scopo.
Dovrebbe esservi un'IVA differenziata:
più alta per i beni di lusso,
più bassa per i beni di prima necessità.
Ma l'I.V.A. media dovrebbe
essere intorno al 25%
Questo dà un gettito
di altri 16 miliardi.
Con un aumento medio dell'IVA al 25%
e altre correzioni fiscali,
arriviamo a 95,4 miliardi.
Questo ci porta ad un saldo positivo.
Questo modello porta ad un guadagno,
per il Governo, di oltre 4 miliardi.
La Namibia ci ha mostrato come il potere
d'acquisto possa aumentare.
Ma una previsione esatta
del potere d'acquisto
non è possibile,
con questo modello statico.
Tuttavia, loro tengono anche conto
di alcuni guadagni residui
e dei costi del Governo.
Il costo per l'introduzione
di un reddito di base è 0 euro,
se alcune imprese statali
verranno privatizzate.
Cari Pierre, Ishmael e Axelle,
siete davvero sicuri di questo modello?
Sì,
-Assolutamente.
In realtà permetterà
di risparmiare risorse
senza peggiorare la qualità dei servizi.
Perché così il sistema
è molto più semplice:
parti da una tabula rasa,
senza "a priori" o ideologie
politiche di sorta.
Sì, ma perché dovremmo farlo?
Perché dovremmo pagarlo
anche ai ricchi?
Qualcuno mi risponde
a questa semplice domanda?
Il reddito di base è per tutti,
è questa la differenza.
Alcune persone non capiscono
che escludere i ricchi
è comunque un'esclusione.
Un reddito di base non esclude nessuno,
non c'è conflitto di classe.
È una questione umana.
Problema risolto.
(Applausi)
I politici temono che se dai
troppo potere alle persone,
alzeranno la testa, reclameranno
diritti e acquisteranno potere.
E penso che i politici temano tutto ciò.
In Otjivero questo processo
di empowerment è visibile.
Le persone raccontano le proprie storie.
Hanno persino chiesto al Presidente
di prendere parte e dire al mondo,
se avete ancora dei dubbi
sul reddito di base,
perché non venite a Otjivero
e ne discutete con noi?
Non è che i politici non ne parlino.
Molti politici in Germania, Svizzera
e Canada ne parlano.
Entrerà nell'agenda politica
di tutti, tra non molto.
Uno dei problemi, col reddito di base,
è che in ciascun partito
ci sono sostenitori ed oppositori,
e a volte agiscono in modo molto emotivo,
che rende difficile fare progressi.
Perché è difficile per un partito
trovare abbastanza unità interna
da promuoverre l'idea efficacemente.
Per me dimostra anche
che si tratta di un'idea
del futuro, non del passato,
perché la polarità
destra-sinistra è un'illusione.
Viene dal nostro sistema
parlamentare fermo all'Ottocento.
Il solo partito belga che contempli
il reddito di base nel suo programma
è il Partito Pirata.
Il loro messaggio è:
Reddito di base, adesso.
Nessuno propone
un altro paradigma economico
o un altro modo di concepire il welfare,
siamo bloccati nel
'qui e ora',
non osiamo innovare radicalmente
perché dobbiamo fidelizzare gli elettori,
accontentarli, e non
crediamo in questa misura.
Ogni nuovo partito, specie quelli
che propongono idee nuove e "fresche",
fa più paura di un'idiota
che ricicla aria fritta.
Sotto questo profilo eravamo
un partito molto pericoloso,
perché avevamo un'identità
forte, ce lo aspettavamo.
Duchâtelet ha avenzato, negli anni '90,
una chiara proposta di reddito di base
col suo partito, Vivant.
Avevamo molti voti, tra l'altro.
Nel 1999 abbiamo preso un voto su 40:
un enorme successo per un partito che
non è andato quasi mai in televisione.
Subito dopo le elezioni
nazionali, dunque,
è stata introdotta
una soglia di sbarramento,
per sincerarsi che alle elezioni
successive saremmo rimasti eclusi.
Per il vantaggio dei ricchi,
gli impiegati devono fare sacrifici.
Sta diventando estremamente urgente
una nuova politica
progressiva redistributiva
e un nuovo sistema
di distribuzione del reddito
in cui le persone abbiano il diritto
a una sicurezza di base
per esistere come esseri umani
nella società moderna.
Se il reddito di base non farà parte
di questa strategia progressiva,
ritengo che siamo autorizzati
ad essere molto preoccupati
su quello che succederà.
È importante, quindi, che questa utopia,
questo sogno, dia una speranza
e diffonda il concetto che è giusto
essere ottimisti, e avere speranze.
"Indignatevi, impegnatevi"
disse Hessel, e sono
completamente d'accordo.
Pensate al vostro mondo,
alla vostra esistenza, alla vostra vita,
e cercate di fare qualcosa
di significativo nel mondo,
senza aspettare
che uno o l'altro grande leader
dica dall'alto: "dovete fare così".
Se permettiamo alle nostre società
di diventare sempre più diseguali,
e sempre più disposte all'insicurezza
di intere masse di persone,
lo scenario sarà spaventoso.
Una società con meno persone
insicure ed arrabbiate:
è questo che un reddito di base
dovrebbe permettere?
Il reddito di base, inoltre,
solleva nuove domande:
come gestiremo l'immigrazione,
se verrà introdotto
solo in Belgio?
Non sarebbe necessario
implementarlo a livello europeo,
o addirittura mondiale?
Non stiamo solo parlando di un'utopia?
Lasciamelo dire:
è impensabile non farlo.
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno
è prodotto dall'8% delle persone.
Cosa facciamo del rimanente 92%,
ci dobbiamo inventare nuovi lavori
in un'amministrazione o l'altra
per poter dar loro un reddito?
Diamolo direttamente a tutti, e basta.
Le persone sono spaventate
dal redddito di base,
perché non si limita a dare 100 dollari
ai namibiani poveri,
ma stimola a riconsiderare
tante, tante altre cose.
Il fatto è che quando un'idea nuova,
o comunque un'idea che resiste
a tutte le obiezioni, prende piede,
la sfida maggiore, per le persone,
è aprire la mente a riceverla.
È la mia vita.
Non è il mio lavoro,
è la mia vita.
Ammettetelo: ora avete
qualcosa di cui parlare,
nei cenoni di Natale
che si stanno avvicinando.
Se volete cercare degli approfondimenti,
sulla nostra pagina facebook
troverete altre informazioni
sul modello di finanziamento proposto
da Ismaël, Pierre en Axelle.
E per chi ancora ritenesse il reddito
di base un'idea stupida,
anche l'idea di far votare le donne era
ritenuta stupida, fino a poco tempo fa.
Non mi resta che farvi i miei calorosi
auguri di Buon Natale
e di un nuovo anno
pieno di piacevoli sorprese.
Panorama vi aspetta per una nuova
puntata, giovedì 8 Gennaio.
Grazie della cortese attenzione.