Mi ha permesso un'esistenza dignitosa. Prima dipendevo da mio marito, ma grazie al reddito di base le cose sono cambiate. Riuscire a fare dei bei vestiti, e poterli vendere, mi fa sentire bene. Mi sembra di ridare qualcosa in cambio. Buonasera, e benvenuti a Panorama. Dimenticate tutto ciò che pensate su reddito e lavoro: stasera faremo tabula rasa e vi proporremo una nuova idea: un reddito di base per tutti. Cosa succederebbe, e non stiamo scherzando, se ogni belga maggiorenne ricevesse 1500 euro dal Governo ogni mese? Chi vuole di più può integrare con un lavoro pagato; chi si accontenta dei 1500 euro può fare tante altre belle cose. Tuttavia, elimineremmo ogni altro benefit come reddito di integrazione, pensioni, indennità di disoccupazione ecc. Semplicemente, ricevereste 1500 euro al mese. Senza condizioni, per tutta la vita. Mi sembra già di sentirvi: "È una follia!" Be', restate con noi allora: vi mostreremo come gli Svizzeri faranno un referendum sul reddito di base, e come sia già stato introdotto, per esempio, in un villaggio in Namibia. Il servizio è di Alina Kneppens e Josef Devillé. La nostra nazione segna il passo: battiamo ogni record mondiale di tempo perso in coda, 1 lavoratore belga su 10 è a casa con l'esaurimento nervoso e siamo i primi al mondo per consumo di antidepressivi e sonniferi. Lavoriamo fino allo stremo, ma Governo dopo Governo ci vien chiesto di fare uno sforzo, di lavorare ancora di più, e il Governo taglia le spese. Il Governo vuole rispettare gli obiettivi di bilancio. Queste misure sono parte del risanamento del bilancio. E ora dobbiamo prima di tutto tagliare le spese. Le casse delle Fiandre, del Governo Federale, sono vuote. Lo sforzo richiesto è già grande, e aumenterà. La nostra scelta è questa. Si ha la sensazione che molte persone non ce la facciano più e che il ceto medio venga strizzato come un limone. C'è una profonda inquietudine, tra i lavoratori belgi. Spesso ci viene detto che non ci sono alternative, che possiamo solo razionalizzare le spese. Ma pare che una grande idea per cambiare il modo in cui il governo fornisce assistenza finanziaria faccia presa sia a destra che a sinistra. È un livello minimo di trasferimenti governativi conosciuto come Reddito di Base Garantito. Come sarebbe il mondo, se tutti avessero il diritto di ricevere un reddito, anche se non trovassero lavoro? Oggi parleremo di un'utopia in cui tutti guadagnano un reddito. La Svizzera potrebbe sostituire tutti i suoi sostegni al reddito con un reddito di base incondizionato. Che cos'è un reddito di base incondizionato? Esattamente quello che indica il nome: che ogni maggiorenne, a prescindere dal genere o dal reddito attuale, riceve un reddito di base dal Governo, senza condizioni, che si abbia o meno un lavoro, si studi o si rimanga a casa ad accudire i bambini: ognuno riceve un reddito di base per soddisfare i suoi bisogni primari. E potete lavorare e guadagnare quanto volete, in aggiunta a tale reddito. In Belgio si lavora sul reddito di base fin dagli anni '80. Philippe Van Parijs, ha messo in piedi un gruppo di studio con, tra gli altri, Guy Standing e Roland Duchâtelet. Conosciamo già Duchâtelet dal partito Vivant e ora, soprattutto, come proprietario di diverse squadre di calcio. Francine Mestrum è invece una delle poche, ma più accese oppositrici. Lo psichiatra Dirk De Wachter, e Sarah Van Liefferinge del Partito Pirata ne vedono i vantaggi per il benessere delle persone. Osserviamo quante persone sono intrappolate nella ruota del topo: lavorare di più, più a lungo, più sodo, così da consumare di più e far crescere l'economia. Ma sentiamo, e molti con noi, che questo modello è frustrante, ci logora e ci svuota emotivamente. Molte persone non ce la fanno a sopportare tanto lavoro, lo trovano opprimente, vengono da me e mi dicono: "Dottore, mi aiuti, non ce la faccio più" e "mi aiuti", detto a un dottore, significa "mi dichiari invalido" E così, negli ultimi 10 anni il numero di persone dichiarate cronicamente inadatte al lavoro è aumentato del 50%, perciò dobbiamo fondamentalmente ripensare l'organizzazione sociale. E il reddito di base è uno degli strumenti fondamentali per dare l'impulso giusto. Il momento per un reddito di base è ora. E il motivo è che con la globalizzazione, che è iniziata negli anni '80, l'offerta mondiale di lavoro, il numero di persone esposte al mercato del lavoro mondiale, è quadruplicato. Di conseguenza, negli ultimi 30 anni i nostri salari reali hanno subito una pressione al ribasso. L'economista britannico Guy Standing ha coordinato il più grande esperimento di reddito di base svoltosi finora: in India, 20.000 persone hanno ricevuto un reddito di base per due anni. E ora gira il mondo raccontandone i sorprendenti risultati. Di recente è stato invitato a Bruxelles, su invito dell'ex commissario europeo per l'Occupazione e gli Affari Sociali, László Andor. Vi ringrazio molto. La cosa peggiore sarebbe ritornare al sistema precedente. Il professor Standing proviene dall'International Labour Organization. Ora scrive libri sui crescenti settori di disagio sociale e su quello che, con un neologismo, chiama il precariato. Il precariato consiste in milioni e milioni di persone esposte a una continua incertezza lavorativa. Che non sanno cosa sarà di loro. Che non hanno prospettive di carriera. È un trend in cui siamo intrappolati dagli anni '80, con Thatcher e Reagan, e dopo 30 anni di "l'avidità è giusta" forse è il momento di provare qualcos'altro. Nuovi modelli, ora! Investiamo sulle persone, non sugli armamenti! Zitto e lavora! Austerità sulla guerra, non sull'educazione! Non si risparmia sul nostro futuro! Di pù ? Più in fretta? Più a lungo? Come macchine? E questa incertezza è estremamente stressante. I precari vivono perlopiù sull'orlo della bancarotta. Un imprevisto, e sono in strada. A seconda dei paesi, siamo da 2 a 3 volte più ricchi, pro capite, che nei ruggenti anni '60, eppure facciamo ancora i conti con una disoccupazione spaventosa. La gente ha paura di perdere il lavoro, anche se siamo 2/3 volte più ricchi. Siamo pazzi, o cosa? La povertà si cura col reddito, quindi le persone devono ricevere indennità sufficientemente alte, cosa che oggi non avviene. I sostenitori del reddito di base, sotto questo profilo, hanno ragione: ai poveri serve un reddito, per vivere dignitosamente. Per vedere coi nostri occhi l'effetto del reddito di base sulle persone povere, siamo andati in Namibia, una terra di grandi contrasti. I profitti giganteschi delle estrazioni di diamanti sono in stridente contrasto con la situazione di povertà generale. Otjivero è un povero villaggio nel deserto dove le persone non possiedono pressoché nulla. Eravamo molto poveri, qui a Otjivero. Ma grazie al reddito di base, finalmente avevamo di che mangiare e dormire. Otjivero è stata scelta nel 2009 per un esperimento in cui i suoi 930 abitanti ricevevano 100 dollari namibiani al mese, o circa 7 euro a persona, senza condizioni: la gente era libera di decidere come spendere quel denaro. Erano soprattutto baracche di plastica e cartone, dove la gente si riparava. E quel reddito ha dimostrato come, da 6 a 12 mesi dopo l'avvio dell'esperimento, l'aspetto di Otjivero abbia iniziato a cambiare. Il consiglio delle chiese namibiane, alcuni sindacati e ONG hanno erogato i fondi per questo progetto straordinario. Sono stati il sacerdote Wilfred Diegaart e il vescovo Zephania Kameeta a scegliere Otjivero come laboratorio ideale. Questo fazzoletto di terra di nessuno, in mezzo al deserto, è popolato da diversi gruppi etnici. Gli scienziati Claudia e Dirk Haarmann hanno svolto un'intensa attività di ricerca sul campo, e in cooperazione con l'Università di Città del Capo hanno analizzato i risultati. Quando è iniziato il progetto pilota, pensavamo che 100 dollari namibiani non fossero granché, che avrebbero solo migliorato la sicurezza alimentare e aiutato un po' le persone a gestire la loro povertà quotidiana. Ma i risultati ci hanno molto sorpreso: la malnutrizione è crollata dal 42 al 10 per cento, le persone avevano abbastanza cibo da mangiare. Ma la cosa sorprendente è che iniziarono a diventare davvero attive, e a prendere le loro vite nelle proprie mani. E nel villaggio si è messo in moto un processo di empowerment. Grazie al reddito di base, la mia attività prospera. Sono un falegname: faccio letti, armadi. Pensiamo a come migliorare le nostre vite. Marie-Rose ha iniziato come parrucchiera, e ora vende anche pane e biscotti. È il mio lavoro. Mi pagano, per questo. Si chiama potere d'acquisto: se dai denaro alle persone, potranno spenderlo. Il più grande successo a cui ho assistito è stata l'apertura di un forno coi proventi del reddito di base. Mi chiamo Frida. Ora il forno ha raggiunto l'autosufficienza economica. Se dai del denaro alle persone, diventeranno pigre - ma scherziamo? Guardami, non mi sto impigrendo, anzi: torno finalmente a sperare, e sono sempre indaffarata. Se dai il denaro alle persone, possono decidere autonomamente che farne. Il Governo ci dava solo farina di mais, ma non tutti vogliono polenta. Come fai a dire che tutti si accontenterebbero della polenta? Non va bene a tutti! Dai loro il denaro, così possono decidere in cosa spenderlo. Ed è così che gli adulti imparano a vivere. È una politica adulta, più che paternalistica. Ma perché abbiamo bisogno di un reddito di base in Belgio, quando abbiamo già un sistema di benefit così esteso? Be', il denaro lo ottieni senza condizioni solo se sei il re. Il Belgio ha una rete di sicurezza sociale buona, ma terribilmente complessa. Se un soggetto ricomincia a lavorare part-time, come a volte succede, guadagna meno della pensione di invalidità. Viene quasi punito per lavorare. Il che è incredibilmente controproducente. Ti rende dipendente dal sistema, e distrugge la motivazione al lavoro. Con un lavoro a basso reddito, guadagni meno dei benefit. Quindi l'argomento principale a favore del reddito di base, nel contesto belga e più in generale europeo, è che il sistema attuale crea una sorta di trappola della povertà, della disoccupazione, perché queste indennità sono condizionate. Siamo arrivati al punto di pagare un occupato perché controlli cosa sta facendo un disoccupato: follia pura! E con un reddito di base, non hai bisogno di un'amministrazione complessa. Oggi la redistribuzione di ricchezza ci impone di dare molto denaro a persone che svolgono un lavoro francamente inutile. O a persone che comunque sono sostituibili. Possiamo rendere la redistribuzione molto più efficiente dando semplicemente un reddito di base. E così le persone non hanno bisogno di imbrogliare. Non hanno nemmeno modo, di imbrogliare. Se nessuno deve imbrogliare, per avere un reddito di base, nessuno deve essere controllato. Uno dei capitoli principali del nostro sistema sociale diventa così obsoleto. Qualcuno cercava un'altra voce di spesa da tagliare? Il reddito di base è un'idea che si rifiuta di morire. È iniziata con Thomas Payne nel 1795. Ma anche nel 1848, a Bruxelles, il liberale belga Joseph Charlier ne scrisse, in questa casa. La sua è stata una vera proposta di reddito di base incondizionato. Modesto, ma incondizionato. Solo la persona che ha soddisfatto i suoi bisogni di base è indipendente. Chi invece dipende da altri, per le sue necessità fondamentali, è uno schiavo. Questo è forse l'ultimo passaggio, che mostra bene le sue ambizioni. 'La risposta al problema sociale è tanto semplice quanto potente.' Che un'idea semplice possa avere conseguenze tanto potenti, lo dimostra anche questo fenomeno belga. No, grazie. Sto scherzando! Gracias! Sì, con 2000 euro al mese non hai più pensieri per il resto della vita. Win For Life, vinci per la vita. Ho grattato quel biglietto nel 2010, e subito non mi sono resa conto. Ma quando metti il biglietto nella macchina, e suona il jingle, ho pensato: "ma allora è vero!". E la cassiera ha detto, "Sei fortunata!", perché la lotteria paga il primo giorno del mese, quindi a partire da dopodomani, ogni mese 2000 euro saranno versati sul tuo conto, per il resto della tua vita. Chiameremo la nostra vincitrice Anja. È preoccupata dalle accuse di diventare pigra per il resto della vita. In realtà lavoro più di prima, da quando ho vinto il Win for Life. Ma uno dei motivi è che mi piace farlo. Quello che faccio come indipendente non lo percepisco come lavoro, perché mi piace farlo, ma se non fosse stato per Win for Life, non avrei mai potuto fare quello che mi piace fare. È fantastico. Quella donna fa ciò che ama. È libera, è questo il punto. Un reddito di base è un reddito di libertà, e la gente non l'ha ancora capito. E quando guardi tutta quella felicità collettiva sprecata, perché non si vuole pensare seriamente al problema, vengono i brividi. Quel lavoro a tempo pieno non è più la pentola a pressione che era prima. Penso che molte persone dicano: "Devono tenermi questo lavoro, perché è tutto quello che ho, e devo tenermelo stretto." Nel mio caso, invece, è "Se lo perdessi, non sarebbe un disastro" Una cosa che ho capito, come imprenditore, è che chi ama il suo lavoro lo fa veramente bene, ed è molto più produttivo di chi va al lavoro solo perché deve. La funzione del reddito di base è anche questa, in termini di impatto sul capitale umano collettivo. Non avrei mai iniziato la mia attività se non avessi vinto il Win for Life, per paura di fallire e andare in bancarotta. Anja aveva anche altre preoccupazioni prima di vincere Win For Life. Maledizione, si è rotto l'asciugacapelli! Per esempio temeva per la stabilità della sua vecchia casa, e non poteva contare sul sostegno finanziario dei suoi genitori, per comprare una casa dignitosa. Non avrei mai sognato di poter vivere, un giorno, in una casa così bella. Ma è stato facile: all'improvviso la banca voleva riceverci, con quei 2000 euro extra. La caratteristica di Win For Life è "For Life". Il problema è che c'è un'enorme differenza tra pagarlo a 10, 100, 1000 persone e 11 milioni di persone. Ma cosa passerebbe nella testa di 11 milioni di belgi se offrissimo casualmente, a un po' di persone, un assegno incondizionato di 2000 euro al mese? Smetterebbero di lavorare? 2000€ è una bella somma. Io non smetterei di lavorare, ma la mia compagna potrebbe. Potremmo concederci una breve vacanza più spesso. La vita sarebbe più facile e piacevole. Una ristrutturazione, forse? Anch'io risparmierei, non li spenderei subito in sfizi. Non dovresti mai più lavorare per qualcun altro. Aprirei un ristorante, e smetterei di lavorare. Aprirei un negozio, o un ristorante, qualcosa. Li userei per qualche buona causa. Progetti di piccola scala per chi vuole intraprendere qualcosa, o per i meno abbienti. Farei qualcosa per gli orfani, ho molta pena per loro. Posso grattare? Le reazioni confermano le aspettative sugli effetti sociali del reddito di base: porta le persone a ripensare il loro tempo libero, e le rende più indipendenti; ma nessuno pensa di impigrirsi. Ah! Peccato. Ma cosa pensano dell'estensione di un reddito di base a ogni belga? Certamente non è una brutta idea, ma non è fattibile. Non è fattibile. La libertà è importante, per me. È un'idea fantastica, se è per tutti. Se tutti possono decidere cosa farne, firmo immediatamente. E se tutti se la passano bene, non c'è più miseria. Più che altro, mi chiedo dove prenderanno le risorse. Non gratterò molti biglietti, perché ho ancora delle patate da cuocere. Se c'è una nazione che ha abbastanza denaro per il reddito di base, è la Svizzera. Nel 2016, i cittadini di questo "regno delle banche" voteranno per dare un reddito di base a ogni cittadino. Un gruppo di artisti si è autoproclamato "Generazione Reddito di base" Hanno raccolto più di 100.000 firme, obbligando così il Governo a proclamare un referendum attraverso il loro sistema di democrazia diretta. Se i "Sì" prevarranno, il Governo svizzero sarà costituzionalmente obbligato a implementare il sistema, a qualsiasi costo. Così la Svizzera sarebbe, a livello mondiale, la più vicina alla realizzazione di questa utopia. Daniel Häni è un imprenditore, e il fondatore di "Unternehmen mitte" a Basilea, un bar in un edifico appartenuto ad una banca dove tutti sono benvenuti, senza obbligo di consumazione. Il referendum è un processo politico, con un risultato importante: le persone si fanno domande, e quando se le fanno pensano. Così nasce una consapevolezza. L'azione del camion di monete, a Berna, appartiene allo stesso contesto. Il reddito di base è un'idea in una situazione in cui c'è abbondanza di tutto. Questi sono 8 milioni di spiccioli svizzeri. "Generation basic income" ha così attirato l'attenzione del mondo. Stai davanti a quella montagna di denaro, e ti chiedi: cosa manca, se c'è già tutto? Gli svizzeri sono notoriamente neutrali, ma Enno Schmidt è molto chiaro: anche in un paese ricco come la Svizzera il reddito di base è possibile e necessario. Per noi ovviamente cambia molto, se le persone votano sì o no. Noi vogliamo vincere. Ma per capire come funziona una democrazia, devi dirti: anche se la maggioranza votasse no, questo ci dirà a che punto siamo, ed è un bene. Enno e i suoi amici hanno ancora molta strada da fare, perché l'uomo della strada ha ancora molti dubbi. Ancora non so, devi tenere in conto molte cose. Non ci ho pensato su abbastanza. Non so dire se è un bene o un male. Ancora non lo so, davvero. Con il reddito di base, ci si inizia a chiedere che cosa davvero vogliamo, non trovate? Mi prenderei il tempo di chiedermi se quello che sto facendo è davvero quello che voglio. È un processo di sviluppo. È quello che stiamo facendo come parte della Storia. È necessario che le persone si pongano il problema del reddito di base, e sviluppino le abilità necessarie ad ottenerlo. Ti mostra anche quello che succede quando la gente ci pensa. Molte persone non pensano autonomamente: prendono per buona la prima spiegazione, e per loro va bene così. Devono sviluppare indipendenza di giudizio, oltre ad altri strumenti che ancora non hanno. A quel punto saremo già vicini alla meta. Bene, bravi svizzeri: ma non siete tanto speciali. Anche in Europa i cittadini possono indire un'iniziativa. L'iniziativa cittadina europea è un'istituzione prevista dalla Commissione Europea. Christina Lambrecht, del movimento belga per il reddito di base, ci spiega come funziona. Abbiamo scritto il testo dell'iniziativa, l'abbiamo consegnato alla Commissione, e loro hanno detto: "Ok, potete procedere". Per prima cosa, dobbiamo superare una soglia minima di 7 paesi. 15 nazioni si sono già unite alla campagna, e si stanno preparando a raccogliere le firme. E in Belgio dovevamo raccogliere 16.500 firme. Siamo arrivati a 19.500. Quando ho raggiunto il ministero, mi hanno detto, molto cordialmente: gentile signora, non possiamo fare nulla al momento, siamo in pieno clima elettorale, e l'attuale ministro per gli affari interni - non farò il suo nome perché non è carino - metterà tutto in un armadio e nessuno degnerà più quelle firme di un'occhiata. Quindi ho in casa 19.500 firme di tutti questi cittadini belgi, del nord e del sud, che hanno firmato la nostra iniziativa e a cui non è stata riconosciuta la richiesta di far mettere questa idea sul tavolo dalla Commissione Europea. Ok, torniamo alla Svizzera. La nazione, ironicamente, che non è membro dell'UE e dove le iniziative cittadine nazionali sono vincolanti. Tumasch è un agricoltore biologico nelle belle montagne della Bassa Engadina. Cosa succederebbe, se fosse implementato un reddito di base incondizionato? Cosa ne penseresti? Avrei una libertà che ora mi manca. Il reddito di base sarebbe una sorta di sussidio. Ma continuerei a lavorare, e poi ci sono altri vantaggi. - Per esempio? - È la sola soluzione per le nostre relazioni deteriorate... ... o per il nostro sistema finanziario, che è andato a gambe all'aria. È un problema sociale che davvero necessita di una soluzione. E al momento non vedo idee migliori di un reddito di base. In Svizzera sembrano pronti ad accettare l'idea; ma noi? Continuiamo a sognare un futuro migliore, ma la nostra vita quotidiana è ancora controllata da idee radicate nel passato. Il concetto di settimana lavorativa è obsoleto. E anche il concetto di pensionamento a una certa età è obsoleto. E poi ci sono i robot, che presto faranno ogni lavoro meglio di noi e non si prendono l'esaurimento nervoso. I robot stanno già sostituendo molta forza lavoro, e a breve quella quota aumenterà del 47%. Possiamo permetterci di regalare denaro alle persone e poi chi vorrà lavorare guadagnerà un po' di più; mentre chi non vorrà lavorare non lavorerà e farà quel che vuole. La nostra società è abbastanza ricca da permetterselo. Con un reddito di base tutti, per la prima volta nella storia dell'umanità, scelgono che tipo di lavoro vuole fare. Finalmente quel mercato del lavoro flessibile che tanto vogliamo. "Mercato del lavoro" è una brutta parola: le persone non sono merce. Ma con un reddito di base, finalmente diventerà un mercato vero. Potrai dire di sì o di no ad un lavoro. Quindi puoi anche dire di no. Con un reddito di base per tutti ti oppponi radicalmente allo status quo. La libertà è la cosa più importante, chi vuole lavorare ne ha diritto e così chi non vuole. Potere al popolo. Chi mai potrebbe opporsi? Se le persone possono scegliere, prendere decisioni, acquistano la dignità di cittadini responsabili, democratici. Questo non è sempre nell'interesse del mondo degli affari o della politica. Il reddito di base darà ai dipendenti la possibilità di rifiutare lavori poco attraenti. Durante un recente dibattito sul reddito di base, questo aspetto ha rapidamente tenuto banco. Il reddito di base è uno zoccolo su cui costruire la propria vita. Non una rete in cui restare intrappolati. Se ci pensate un attimo, scoprite che è una misura non solo giusta, ma anche di stimolo all'economia e alla salute della nostra società. L'ho appena detto, e penso siamo tutti d'accordo: il nostro mercato del lavoro sta rapidamente cambiando. Ma dare un reddito di base a tutti per questo è una follia! Francine Mestrum continua a opporsi al reddito di base perché è preoccupata dalle idee liberali che lo sottendono e dal possibile deterioramento delle attuali protezioni sociali. Migliaia di persone stanno aspettando un qualunque tipo di lavoro. Non c'è quindi nessuna speranza che un datore di lavoro dica: Ti pagheremo la somma pattuita. "Oh, non vuoi fare quel lavoro? Allora ti pagherò un po' di più" Le possibilità sono nulle. Cosa potrebbe succedere, allora? Be', io e la mia organizzazione cerchiamo di promuovere una riforma del sistema di protezione sociale. Abbiamo lavorato per 100 anni su un sistema di protezione sociale con dei diritti. E oggi non sta ancora funzionando abbastanza bene. Dobbiamo migliorarlo, quindi: ma non possiamo gettarlo via. Non ne abbiamo il diritto. Non penso sia utile "aggiustare le manopole" aumentare un po' i bonus famiglia qui, diminuire un po' lì e.. Non funziona più, dobbiamo avere il coraggio di ripensare tutto. I giovani sono più disposti a rimettere in discussione i sistemi esistenti, e lo vediamo e sentiamo in questo dibattito. Come molti altri partecipanti, ho sentito buoni argomenti a favore e contro. Sì, una mia amica me ne ha parlato uno o due anni fa, e all'inizio ero contraria. Perché mi sembrava un'utopia di sinistra, su cui nessuno poteva essere d'accordo, realisticamente. Ma nel frattempo mi sono ben documentata, e ho cambiato opinione. Vedo una giovane generazione di persone che nei prossimi anni dovrà farsi sentire. Una generazione di giovani che concepiscono diversamente il lavoro e la società. Prendete me, ad esempio: sono disoccupato. Ho studiato, e sono disoccupato. Diploma, disoccupato. Ho fatto l'Università, l'ho finita, e sono disoccupato. Ho pagato per la mia formazione, e sono ancora disoccupato. Se qualcuno fosse al mio posto, vi direbbe: lasciate perdere, fatevi una bella dormita. I giovani pensano in modo diverso dalle precedenti generazioni. Per loro il mondo è una novità, lo stanno scoprendo. Penso che i giovani siano molto più disposti a riconoscere l'abbondanza in cui viviamo. Penso sia un bene che le persone inizino a pensare ai diritti sociali delle persone, mentre oggi la bilancia pende verso i doveri. Oggigiorno tutti sono ossessionati dall'attivarsi, darsi da fare: certo, abbiamo il dovere di contribuire, ma abbiamo anche il diritto a ricevere qualcosa. Il reddito di base riconosce quel diritto, e genera felicità. Allora voglio chiedervi cosa fareste, in un sistema col reddito di base, quando qualcuno, in un certo momento, attraversa tempi duri: per esempio, una sera esce a giocare e perde tutto. Non ha di che mangiare. Che gli dite? "Hai avuto la tua possibilità. Mi dispiace"? Lo lasciate morire vicino al tombino, o cosa? Un reddito universale significa, io so che lo ricevi, tu sai che lo ricevo. Significa che posso dirti: "Ora hai un reddito di base, cerca di farne qualcosa di buono." E tu puoi dire lo stesso a me. Quando parli agli abitanti di Otjivero, ti dicono: ci sentiamo una grande famiglia. Ci hanno detto che prima del progetto non si curavano l'uno dell'altro. Anche se c'era un litigio nella casa di fianco, non si disturbavano ad aiutarli. Ma ora sono diventati una grande famiglia. Il reddito di base, dunque, rafforza i legami di comunità. Ma l'inflazione? Da ricchi consumatori belgi, non vorremmo sapere prima se il prezzo del pane finirà per triplicare improvvisamente? I prezzi potrebbero addirittura scendere. Se offri un reddito di base, e aumenta la domanda di cibo o servizi locali, cosa succede? Si faranno vivi, perché le persone hanno un incentivo maggiore ad aumentare l'offerta di questi beni. Il denaro circola, migliorando l'economia della nazione e, se per questo, quella delle cosiddette aree rurali. Così rafforzi l'economia locale, crei posti di lavoro e questo tende a sostituire le importazioni. Il denaro non sparirà, a differenza dei diamanti che vengono venduti all'estero. Resta qui. Porta a una maggiore creazione di ricchezza, perché la produzione aumenta, e così il gettito fiscale. Potete quindi scoprire che adottare il reddito di base promuove la crescita. Non penso che servano altri studi pilota per dimostrarne le potenzialità. Otjivero è una finestra su quello che la Namibia può diventare in futuro. Sì, la Namibia può essere un esempio per gli altri. Se solo i suoi leader mostreranno il coraggio e la volontà politica, la Namibia può diventare una nazione modello per il mondo. Improvvisamente, la gente dice: wow, per molti anni abbiamo creduto che fosse impossibile avere un reddito di base in.. Africa?! La nostra coalizione ha fatto i calcoli. E abbiamo scoperto che è fattibile implementare un reddito di base a livello nazionale. E in Belgio? Possiamo permettercelo, in Belgio? Non. Possiamo. Permettercelo. Balle, il mondo è abbastanza ricco. Ormai sappiamo tutti che le 85 persone più ricche del mondo guadagnano quanto i 3,5 miliardi più poveri. Con un reddito di base, si risparmiano alcune voci di spesa della protezione sociale attuale. Il sostegno al reddito, per esempio, scompare. Le ho calcolate, queste voci. Stiamo parlando di 12 o 13 miliardi risparmiabili. Ma 12 o 13 miliardi non bastano. E sfido tutti i sostenitori del reddito di base a presentarmi un dettagliato piano di finanziamento. Agli ordini, signora Mestrum: le presentiamo Pierre Catelin, Ismaël Daoud e Axelle De Brandt. Axelle e Pierre sono terapeuti e stanno lavorando al loro libro 'Reddito di Base XXL'. Ismaël è un ingegnere e ha lavorato per 6 mesi, nel suo tempo libero, all'elaborazione del modello. Nel suo tempo libero, perché per ora non abbiamo un reddito di base che ci renda cittadini liberi e innovativi. Il modello di reddito di base di Pierre ed Axelle è molto generoso, per cui la mia prima reazione è stata: non è possibile! Ma poi mi sono incuriosito e ho provato a calcolarlo. Se il reddito di base verrà introdotto, sarà approvato qui. Ci vorrà del coraggio: rinuncerebbero a un grande potere, approvandolo. Qui siamo nella Camera del Parlamento Federale belga. Di recente hanno votato la sesta riforma dello Stato, che trasferisce competenze dal livello federale verso le regioni e le comunità. Ma ci siamo dimenticati dei cittadini. Dobbiamo organizzare un trasferimento di competenze dalle PA ai cittadini per cui sarà necessaria una settima riforma dello Stato. Nel mio lavoro, per molto tempo ho aiutato le persone a riorganizzare le loro vite. E spesso, le persone mi dicono di aver bisogno di più soldi e di più tempo. La cifra è stata stabilita, in miliardi di franchi. Servono 187 miliardi per pagare un reddito di base di 1500 euro ad ogni adulto, per tutta la vita, e 200 euro a ogni minore, più tutte le indennità personali a carico dello Stato. Abbiamo rifatto i conti, e sembrano corretti. Ma non è uno schema un po' troppo generoso? Se gli importi fossero minori, temo, potremmo sacrificare il maggior vantaggio potenziale: ottenere più libertà. Per prima cosa, alcune spese statali diventerebbero superflue, perché il reddito di base le sostituirebbe. Lo Stato non avrebbe più bisogno di 41 miliardi per pagare le pensioni, perché il reddito di base è di per sé una specie di pensione. Anche le indennità di disoccupazione diventerebbero ridondanti, perché in questo sistema non c'è disoccupazione. Ricevi 1500 euro al mese, che lavori o no. Un'intera classe di trasferimenti, come le indennità e le pensioni, possono essere sostituite, risparmiando così 71 miliardi; ma restano da trovare altri 116,7 miliardi. Con una decisa razionalizzazione della PA, Ishmael conta di recuperare altri 25 miliardi. La terza parte sono i proventi extra di una riforma fiscale, che si concentrerà sui soggetti oggi tassati troppo poco. Le tasse sul capitale, in Belgio, oggi sono circa al 6%, quelle sul lavoro al 43%, quindi uno scarto enorme. L'idea è quella di aumentare le tasse sul capitale, mobiliare o immobiliare, così è possibile ridurre le tasse sul lavoro. Il risultato è un sistema più equilibrato, in cui le persone non devono scendere in strada a protestare, perché sentono di aver contribuito abbastanza. Lo reputiamo un contributo nel senso nobile del termine, che offre un grande aiuto alla società. Oggi le persone sentono la parola 'contribuzione' e capiscono 'ennesima rapina'. Non è quello lo scopo. Dovrebbe esservi un'IVA differenziata: più alta per i beni di lusso, più bassa per i beni di prima necessità. Ma l'I.V.A. media dovrebbe essere intorno al 25% Questo dà un gettito di altri 16 miliardi. Con un aumento medio dell'IVA al 25% e altre correzioni fiscali, arriviamo a 95,4 miliardi. Questo ci porta ad un saldo positivo. Questo modello porta ad un guadagno, per il Governo, di oltre 4 miliardi. La Namibia ci ha mostrato come il potere d'acquisto possa aumentare. Ma una previsione esatta del potere d'acquisto non è possibile, con questo modello statico. Tuttavia, loro tengono anche conto di alcuni guadagni residui e dei costi del Governo. Il costo per l'introduzione di un reddito di base è 0 euro, se alcune imprese statali verranno privatizzate. Cari Pierre, Ishmael e Axelle, siete davvero sicuri di questo modello? Sì, -Assolutamente. In realtà permetterà di risparmiare risorse senza peggiorare la qualità dei servizi. Perché così il sistema è molto più semplice: parti da una tabula rasa, senza "a priori" o ideologie politiche di sorta. Sì, ma perché dovremmo farlo? Perché dovremmo pagarlo anche ai ricchi? Qualcuno mi risponde a questa semplice domanda? Il reddito di base è per tutti, è questa la differenza. Alcune persone non capiscono che escludere i ricchi è comunque un'esclusione. Un reddito di base non esclude nessuno, non c'è conflitto di classe. È una questione umana. Problema risolto. (Applausi) I politici temono che se dai troppo potere alle persone, alzeranno la testa, reclameranno diritti e acquisteranno potere. E penso che i politici temano tutto ciò. In Otjivero questo processo di empowerment è visibile. Le persone raccontano le proprie storie. Hanno persino chiesto al Presidente di prendere parte e dire al mondo, se avete ancora dei dubbi sul reddito di base, perché non venite a Otjivero e ne discutete con noi? Non è che i politici non ne parlino. Molti politici in Germania, Svizzera e Canada ne parlano. Entrerà nell'agenda politica di tutti, tra non molto. Uno dei problemi, col reddito di base, è che in ciascun partito ci sono sostenitori ed oppositori, e a volte agiscono in modo molto emotivo, che rende difficile fare progressi. Perché è difficile per un partito trovare abbastanza unità interna da promuoverre l'idea efficacemente. Per me dimostra anche che si tratta di un'idea del futuro, non del passato, perché la polarità destra-sinistra è un'illusione. Viene dal nostro sistema parlamentare fermo all'Ottocento. Il solo partito belga che contempli il reddito di base nel suo programma è il Partito Pirata. Il loro messaggio è: Reddito di base, adesso. Nessuno propone un altro paradigma economico o un altro modo di concepire il welfare, siamo bloccati nel 'qui e ora', non osiamo innovare radicalmente perché dobbiamo fidelizzare gli elettori, accontentarli, e non crediamo in questa misura. Ogni nuovo partito, specie quelli che propongono idee nuove e "fresche", fa più paura di un'idiota che ricicla aria fritta. Sotto questo profilo eravamo un partito molto pericoloso, perché avevamo un'identità forte, ce lo aspettavamo. Duchâtelet ha avenzato, negli anni '90, una chiara proposta di reddito di base col suo partito, Vivant. Avevamo molti voti, tra l'altro. Nel 1999 abbiamo preso un voto su 40: un enorme successo per un partito che non è andato quasi mai in televisione. Subito dopo le elezioni nazionali, dunque, è stata introdotta una soglia di sbarramento, per sincerarsi che alle elezioni successive saremmo rimasti eclusi. Per il vantaggio dei ricchi, gli impiegati devono fare sacrifici. Sta diventando estremamente urgente una nuova politica progressiva redistributiva e un nuovo sistema di distribuzione del reddito in cui le persone abbiano il diritto a una sicurezza di base per esistere come esseri umani nella società moderna. Se il reddito di base non farà parte di questa strategia progressiva, ritengo che siamo autorizzati ad essere molto preoccupati su quello che succederà. È importante, quindi, che questa utopia, questo sogno, dia una speranza e diffonda il concetto che è giusto essere ottimisti, e avere speranze. "Indignatevi, impegnatevi" disse Hessel, e sono completamente d'accordo. Pensate al vostro mondo, alla vostra esistenza, alla vostra vita, e cercate di fare qualcosa di significativo nel mondo, senza aspettare che uno o l'altro grande leader dica dall'alto: "dovete fare così". Se permettiamo alle nostre società di diventare sempre più diseguali, e sempre più disposte all'insicurezza di intere masse di persone, lo scenario sarà spaventoso. Una società con meno persone insicure ed arrabbiate: è questo che un reddito di base dovrebbe permettere? Il reddito di base, inoltre, solleva nuove domande: come gestiremo l'immigrazione, se verrà introdotto solo in Belgio? Non sarebbe necessario implementarlo a livello europeo, o addirittura mondiale? Non stiamo solo parlando di un'utopia? Lasciamelo dire: è impensabile non farlo. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è prodotto dall'8% delle persone. Cosa facciamo del rimanente 92%, ci dobbiamo inventare nuovi lavori in un'amministrazione o l'altra per poter dar loro un reddito? Diamolo direttamente a tutti, e basta. Le persone sono spaventate dal redddito di base, perché non si limita a dare 100 dollari ai namibiani poveri, ma stimola a riconsiderare tante, tante altre cose. Il fatto è che quando un'idea nuova, o comunque un'idea che resiste a tutte le obiezioni, prende piede, la sfida maggiore, per le persone, è aprire la mente a riceverla. È la mia vita. Non è il mio lavoro, è la mia vita. Ammettetelo: ora avete qualcosa di cui parlare, nei cenoni di Natale che si stanno avvicinando. Se volete cercare degli approfondimenti, sulla nostra pagina facebook troverete altre informazioni sul modello di finanziamento proposto da Ismaël, Pierre en Axelle. E per chi ancora ritenesse il reddito di base un'idea stupida, anche l'idea di far votare le donne era ritenuta stupida, fino a poco tempo fa. Non mi resta che farvi i miei calorosi auguri di Buon Natale e di un nuovo anno pieno di piacevoli sorprese. Panorama vi aspetta per una nuova puntata, giovedì 8 Gennaio. Grazie della cortese attenzione.